La nostra mission con Giorgio La Pira

… « Voi siete il sale della terra? Voi siete la luce del mondo? ». Che significa l’equiparazione al lievito, al seme e così via? Significa che abbiamo una missione trasformante da compiere; significa che per opera del nostro sacrificio amoroso, reso efficace dalla grazia di Cristo, noi dobbiamo mutare – quanto è possibile – le strutture di questo mondo per renderle al massimo adeguate alla vocazione di Dio…… Siamo dei laici: cioè delle creature inserite nel corpo sociale, poste in immediato contatto con le strutture della città umana: siamo padri di famiglia, insegnanti, operai, impiegati, industriali, artisti commercianti, militari, uomini politici, agricoltori e così via; il nostro stato di vita ci fa non solo spettatori ma necessariamente attori dei più vasti drammi umani. Come possiamo sottrarci ai problemi che hanno immediata relazione con la nostra opera?

L’educazione dei figli, l’insegnamento della verità o dell’errore, il contrasto fra capitale e lavoro, l’oppressione del tecnicismo industriale, il valore dell’espressione artistica, l’onestà del traffico, le tragedie della guerra, le strutture dello stato ( oppressive o umane? ), i problemi dell’educazione agricola e così via. Cosa c’è da fare? Si resta davvero come stupiti quando, per la prima volta, si rivela alla nostra anima l’immenso campo di lavoro che Dio ci mette davanti: messis quidem multa; c’è da trasformare in senso cristiano tutti questi vastissimi settori dell’ azione umana che sono in tanta parte sottratti alla influenza della grazia di Cristo.!

Il nostro «piano» di santificazione è sconvolto: noi credevamo che bastassero le mura silenziose dell’orazione!

Credevamo che chiusi nella fortezza interiore della preghiera noi potevamo sottrarci ai problemi sconvolgitori del mondo; e invece nossignore; eccoci impegnati con una realtà che ha durezze talvolta invincibili; una realtà che ci fa capire che non è una pia espressione l’invito di Gesù: nel mondo avrete tribolazioni; prendi la tua croce e seguimi. Bisogna lasciare –pur restandovi attaccato col fondo del cuore- l’orto chiuso dell’orazione (…)

L’orazione non basta; non basta la vita interiore; bisogna che questa vita si costruisca dei canali esterni destinati a farla circolare nella città dell’uomo. Bisogna trasformarla la società                                                                                                                                                                                                 Giorgio La Pira